Cos'è il timidol? Sintesi

estratto dal libro metodo: il Timidol

 

Presentazione

 

Il teatro: strumento di benessere, da Dramma a Commedia

 

 

 

La pratica T.A.T. Teatro Anti Timidezza poi estesasi in P.L.C.(Psicoscenica Ludo Curativa) e sinteticamente in Timidol, in uso dal 2003 è una forma di Teatro Terapia che ha ottenuto ottimi risultati anche con pazienti in cura presso psicoterapeuti e psichiatri con i quali si è instaurata una fertile collaborazione attiva da tempo.

 

I corsi si avvalgono a volte di  6, altre di 12 o 24 incontri, con cadenza settimanale di 2 ore ciascuno.

 

Gli allievi, detti tatini e tatine (dall’acronimo T.A.T.), sono organizzati in gruppi

 

da 7 a 40 fino a 300 partecipanti.

 

I corsi non sono misti per età e sesso.

 

Si svolgono anche teatro terapie individuali.

 

 

 

T.A.T. Teatro Anti Timidezza

 

 (Psicoscenica Ludo Curativa, Teatro Comico Terapia)

 

del dott.Paolo Russo

 

 

 

Divertente collaudata  tecnica di teatro e anti timidezza*

 

che sveglia  le emozioni, dona sicurezza in se stessi, migliora il rapporto con gli altri, aumenta l’autostima e rilassa

 

*(Premessa lampo: non sono contro la Timidezza che è scrigno di sensibilità, è chiaramente una semplificazione, come lo è anche il termine Timidezza…).

 

 

 

In sintesi:

 

il metodo si propone di utilizzare facili e divertenti esperienze collettive di teatro come strumento per agevolare l’incontro tra le persone.

 

E’ una forma di  “Teatro come strumento di benessere” che, se ben utilizzato, porta a grandi benefici dal punto di vista emotivo:  favorisce il progredire dei nostri successi personali nella scuola, nel lavoro e nella carriera, stemperando le paure e gli stati di stress, incrementando l’autostima e la capacità di sedurre.

 

La Teatro Comico Terapia serve a trasformare l’esistenza da dramma in commedia.

 

 

 

Lo stage ha ottenuto lusinghieri risultati:

 

-nell’ambito scolastico con studenti che hanno migliorato nettamente i loro voti,  soprattutto per ciò che concerne le interrogazioni orali;

 

-per gli adulti nella loro professione, soprattutto se operano con il pubblico ma anche nei rapporti con il capo ufficio, con i colleghi (meno timore reverenziale o stress da confronto);

 

-nel caso di agenti rappresentanti, con netto miglioramento delle loro vendite;

 

-nell’ambito dei trattamenti post alcolismo o post tossicodipendenze;

 

-nei casi post trauma, perdita del lavoro, nel lutto e nell’abbandono in amore, bullismo, mobbing, perdita improvvisa di un arto o una più funzionalità fisiche.

 

 

 

Con l’esercizio scenico del cambio dei ruoli, si son ottenuti benefici anche nell’ evidenziare stati d’animo sovente repressi:

 

Esempio di un commento dell’allievo A.B..: …

 

”io sono un uomo dimesso e tendenzialmente sottomesso…con il corso TAT ho interpretato un ruolo di comando così per scherzo, ed è come mi si fosse aperta una finestra d’aria nuova...”

 

(ho assegnato di proposito ad A.B. quel ruolo di comando ritenendolo utile e necessario nel caso specifico...)…

 

 

 

Il T.A.T. è anche Teatro Comico, si ride molto ai miei corsi

 

e si piange, nel senso che talvolta è persino commovente.

 

Ricorderò per sempre il riso incontrollato e accompagnato da un pianto irrefrenabile di una mamma di Treviso che mi disse che non rideva da due anni, cioè dal tempo in cui aveva perso la giovane figlia in un incidente stradale.

 

Il teatro comico stimola il riso e dona uno stato di benessere immediato gestendo meglio il rapporto tra il soggetto e la paura del giudizio degli altri: si impara ad essere felicemente e serenamente ridicoli; ciò agevola particolarmente la metamorfosi della propria vita da  Dramma a Commedia

 

Il metodo T.A.T. si avvale di utili e divertenti “antipauracomici”assolutamente efficaci perché anche estremamente semplici e stimolanti.

 

Gli psicoterapeuti di zona si sono avvalsi ripetutamente del T.A.T. in reciproca collaborazione, comprovandone l’efficacia con lusinghiere referenze documentabili. (vedi le referenze nelle ultime pagine)

 

 

 

 

 

 

 

 

con l’esercizio scenico

del cambio dei ruoli,

si son ottenuti

benefici

importanti

 

                        PREFAZIONE

 

 

 

Perché è efficace la teatro terapia?

 

La “sindrome dell’auto ergastolano”

 

 

 

Perché è efficace la terapia con il teatro?

 

Perché con il teatro si può cambiare ruolo.

 

Gran parte delle nostre problematiche di tipo psichico ma anche fisiche, nascono dalla convinzione radicata che siamo quello lì, quella lì, senza soluzione di uscita.

 

Ci costruiamo in una gabbia senza porte nè finestre perché...perchè?

 

Perché crediamo fermamente che non potremo mai cambiare.

 

Ecco perché dico che noi timtidi, siamo presuntuosi.

 

Timidi, sensibili, intimi, segreti come gli scoiattolini…ma convinti e cocciuti sul chi siamo e chi o cosa non saremo mai!

 

Ci affidiamo anima e corpo alle false credenze, infuse anche da famiglia e\o amici, :

 

”io sono un fallito, un vincente, un povero cronico, un ricco sfondato, un religioso e non posso peccare, un peccatore e non posso redimermi, un pauroso, un impavido…un corrotto, un incorruttibile, sono ateo, credente, di sinistra, di destra, anarchico, qualunquista…odio i negri e i terroni, amo i terroni e i negri…odio i cani, amo i cani…sono vegano, odio i vegani…sono brutta, sono bella…sono intelligente, sono un deficiente…sono affascinante, sono una cozza, sono integrato, sono straniero, sono magra, sono grassa…”

 

Siamo superbamente sicuri di essere quello lì. Quella lì!

 

E, se invece sotto, sotto, fossimo qualcun altro?

 

Vuoi vedere che stiamo male perché non permettiamo a quel nostro vero, altro da noi, di poter liberamente manifestarsi?

 

Ecco il compito importante e, talvolta risolutivo della P.L.C. Psicoscenica Ludo Curativa: la Teatro Terapia.

 

Essa mette in evidenza i ruoli celati, ingabbiati.

 

Come?

 

Esercitando un cambiamento nello psicodramma quotidiano, ergastolano ingabbiato dalle false credenze, magicamente tutto cambia…e ci si libera finalmente…

 

Chi si opporrà al nostro cambiamento?

 

Parenti, amici, fidanzati, figli…ma soprattutto noi stessi…

 

E’tanto difficile cambiare sé stessi…

 

Come fare?

 

Con il teatro e la P.L.C.…possiamo farlo…

 

 

 

 

 

esercitando un cambiamento nello psicodramma quotidiano ergastolano ingabbiato dalle false credenze, magicamente

tutto cambia…

e ci si libera finalmente…

 

 

 

 

Glossario minimo:

Parte teorica

 

Glossario minimo

 

T.A.T. – T.L.M. – P.L.C.: definizioni

 

 

 

T.A.T.: (Teatro Anti Timidezza): pratica teatrale motivata al benessere umano che utilizza il teatro comico e la regressione fanciullina esibita, detta anche re-imbambimento,  per far stare meglio soggetti che genericamente si definiscono timidi o che tendono a chiudersi in se stessi, a manifestare difficoltà più o meno marcate nell’incontro con gli altri; ad essere afflitti da aprassia del movimento e del corpo; ad essere pervasi di tristezza e melanconia; a non volere più sorridere per traumi subiti in vari ambiti, come per esempio quello familiare o scolastico; ad essere infelici cronici o temporanei a causa di violenze fisiche, psichiche o verbali e di traumi subiti durante l’infanzia, l’adolescenza o l’età adulta, generati da ferite interiori o esteriori subite per bullismo, mobbing, sopraffazione, derisione, umiliazione pubblica, “fantozzismo”,  nell’ambito familiare, scolastico, lavorativo, religioso, dei nosocomi o dei ricoveri in caso di malattia; ad essere prostrati da cure o malattie croniche o reversibili; ad essere condizionati da vizi cronici o temporanei quali fumo, fumo di sostanze psicotrope, utilizzo di droghe, alcolismo, visione eccessiva di TV, social network, chat, giochi web e ludopatia; ad aver subito abbandono e\o tradimento in amicizia o amore;  ad aver subito un lutto di difficile metabolizzazione; a soffrire per la perdita di lavoro, o di finanze; ad entrare in stati depressivi generici o psicotici di vario tipo; ad avere tendenze suicidarie; a perdere l’autostima; a non aver più desiderio di vivere, di amare e di giocare.

 

Il T.A.T. si avvale del T.L.M.

 

 

 

T.L.M.:(Teatro Ludico Motivazionale): pratica teatrale motivata al benessere umano, che si basa sull’utilizzo di tre paradigmi scenici:

 

- il teatro comico

 

-il gioco collettivo e la regressione fanciullina esibita,

 

detta re-imbambimento

 

- la motivazione per ristabilire nel soggetto rapporti perduti o diminuiti di auto stima, attraverso la reiterazione di motti, frasi e proponimenti positivi

 

 

 

P.L.C. (Psicoscenica Ludo curativa) detta popolarmente Timidol: trattasi di una pratica che tende a utilizzare il teatro come strumento di benessere psico-fisico atto a governare la timidezza, l’ansia e la tristezza. Tale tirocinio è un percorso che agevola la tendenza giocosa e creativa del soggetto che finalmente si libera, sentendosi affrancato da ruoli imposti da se stesso o da terzi. Si avvale del teatro in senso generico, della recitazione psichica con il cambio dei ruoli con l’evidenziazione dei talenti nascosti e del T.A.T. e del T.L.M. in senso specifico. Il T.A.T. diviene P.L.C. soprattutto quando si avvale della collaborazione attiva con la psicoterapia.

 

 

 

 

P.L.C.: TIMIDOL

In estrema sintesi: il T.A.T. è un potente anti timidezza, il T.L.M. è un T.A.T. con in più la Motivazione e la P.L.C. (Timidol) è un TAT + il TLM + la collaborazione attiva e reciproca con la Psicoterapia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 IL TIMIDO E'UNA CASTAGNA

 

 

 

 

Dal discorso di presentazione di un laboratorio T.A.T.

 

(Teatro e Anti Timidezza)   

 

 

 

“Il timido cammina veloce lungo la strada, tiene la testa bassa, si sente insicuro, va verso casa, apre rapidamente la porta, la richiude, accende la TV e rinuncia a vivere; è troppo pericoloso.

 

 

 

Tutti meritiamo di vivere.

 

 

 

Io mi baso su tutto ciò che faccio con metodo empirico:

 

con l’esperienza.

 

E per esperienza posso dirvi che la timidezza è energia allo stato puro.

 

Ci fa soffrire?

 

Sì anche.

 

E allora?

 

Si può vincere?

 

La timidezza si può vincere o quanto meno possiamo governarla e  farcela amica.

 

E’ come un grosso cane; supponiamo un rottweiller.

 

Un cane feroce e dal morso letale, se ce lo facciamo nemico, ma affettuoso e giocherellone, se simpatizziamo.

 

Quindi se la similitudine è timidezza = rottweiller, capiamo subito che essa si può addomesticare, tenere al guinzaglio e, probabilmente,  giocarci anche insieme.

 

E se la timidezza fosse un cavallo?

 

La timidezza può divenire persino una risorsa se la si trasforma da rottweiller a cavallo, sì un destriero che addestriamo e che ci porta fuori a conoscere il mondo.

 

La timidezza  può essere quindi preziosa, perché chi è timido è sensibile e chi è sensibile conosce le parole del cuore, dell’amore

 

(il relatore mostra al pubblico una scatolina rossa a forma di cuore contenente un riccio con dentro una castagna)

 


“Ecco, vedete? Questa è una castagna: il timido è come la castagna che sta dentro un riccio spinoso”.

 

Le castagne sono il simbolo della timidezza.

 

Anche il timido si fornisce di un riccio spinoso per difendersi dal mondo esterno minaccioso.

 

Riccio spinoso e cuore tenero; sì perché il timido, come la castagna, è apparentemente spinoso e invece dentro ha un frutto che, se scaldato con calore, è tenero e prezioso.

 

La castagna è un frutto prezioso? E perché?

 

Perché è stato per molto tempo il pane dei poveri, albero del pane per tutta l’Italia povera fino al primo dopo guerra.

 

La timidezza, o anche timidità, nasce da bimbi e si conserva nel cuore del nostro bambino interiore per sempre.

 

Dentro il cuore conserviamo forse il nostro vero talento.

 

Ma o non sappiamo di averlo, o lo neghiamo di proposito.

 

Noi non sappiamo nemmeno quanta energia e straordinario talento abbiamo nascosto e soffocato da qualche parte del nostro cuore!

 

Come liberarlo? Come farlo conoscere?

 

Liberando il nostro bambino interiore.

 

 

 

Ecco allora il Re-rimbambimento. Io mi prefiggo in questo corso T.A.T. di re imbambirvi ulteriormente con il re rimbambimento.

 

 

 

Re-imbambimento = tecnica per risvegliare il nostro bambino interiore!”

 

 

 

C’è un’età fatidica, definitiva, quando tutti noi riceviamo da un adulto tutore (genitore, parente, fratello, insegnante) la frase lapidaria e imperativa:

 

“Ora sei una donna, fai la donna!”

 

“Ora sei un uomo, fai l’uomo!”

 

Talvolta accade che non è un adulto a dircelo, ma siamo noi stessi che ce lo imponiamo.

 

E’ giusto?

 

Sì, forse sì…chi lo sa…forse no…

 

Comunque arriva quell’età.

 

E facciamo gli adulti.

 

Fare gli adulti significa avere solo pensieri pesanti?

 

Lavoro, casa, figli, debiti, problemi?

 

E il nostro bambino interiore?

 

Non lo facciamo più giocare?

 

Basta gioco?

 

Basta!

 

Pare che da questo far tacere il nostro bimbo interiore nascano tanti problemi sia di natura psichica che fisica.

 

Ecco che diviene essenziale il re rimbambimento

 

E io vi re - imbambinerò!

 

Siete contenti voi?

 

(Sìììì – risponde il pubblico sorridente).

 

 

Fare gli adulti significa avere

solo pensieri pesanti?

Lavoro, casa, figli, debiti, problemi?

E il nostro bambino interiore?

Non lo facciamo più giocare?

Basta gioco?

Basta!

Pare che da questo far tacere il nostro bimbo interiore nascano tanti problemi

sia di natura psichica che fisica.

Ecco che diviene essenziale

il re - rimbambimento

E io vi re - imbambinerò!

 

 

 

 

 

 

estratto dal libro metodo: il Timidol